Roma, 28 febbraio 2018. “L’ accordo tra Confindustria e sindacati é un vero piano di sviluppo per il sistema – paese. Un nuovo modello di relazioni industriali partecipative e stabili per alzare la produttività, con più salari, più formazione, più competenze per i lavoratori. Le parti sociali indicano al paese una strada condivisa e responsabile per favorire la crescita”. Così la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, commenta a caldo su Twitter l’accordo siglato stanotte tra sindacati e Confindustria sul nuovo modello contrattuale e di relazioni industriali che sarà firmato ufficialmente il prossimo 9 marzo.
“C’e’ grande soddisfazione perche’ si risponde ai bisogni delle persone, del lavoro e anche a quel bisogno di competitivita’ sulla qualita’ del lavoro di cui il Paese ha estremamente bisogno”. ha poi dichiarato Furlan, in un’intervista a InBluRadio, il network delle radio cattoliche della Cei, commentando l’accordo raggiunto. “E’ un rafforzamento della contrattazione. Questo era molto importante per il nostro Paese per rilanciare la produttivita’, rafforzare i salari delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche per mettere al centro del dibattito pubblico finalmente il tema del lavoro. Ci abbiamo lavorato tanto, un anno e mezzo di incontri, di capacita’ di sintesi tra le organizzazioni sindacali e Confindustria ma il risultato e’ davvero molto buono e molto innovativo”.
“Al congresso della Cisl abbiamo coniato il titolo che ha accompagnato tutte le fasi congressuali per la persona e per il lavoro. E per la persona e per il lavoro e’ lo spirito di questo accordo: una capacita’ tra chi rappresenta interessi nel lavoro di mettersi insieme e creare le condizioni per rilanciare la centralita’ della dignita’ dellavoro nel nostro Paese”. “Questa notte- ha concluso Furlan- abbiamo siglato la sintesi dopodiche’ ognuno di noi portera’ l’accordo al vaglio dei propri organismi. Ci siamo presi qualche giorno per la firma ufficiale”.
“L’accordo con Confindustria su modello contrattuale e rappresentanza costituisce il punto più avanzato di realizzazione della piattaforma unitaria del gennaio 2016, con la quale come Cisl abbiamo voluto dare un futuro alla contrattazione in questo paese”. Ha dichiarato anche il Segretario Confederale Cisl, Gigi Petteni. “Abbiamo realizzato un’intesa moderna e adeguata ai tempi che corrono – ha sottolineato – in cui siamo chiamati a sostenere una ripresa da irrobustire e nuove relazioni industriali utili all’impresa e alle persone che lavorano. E’ stato importante – continua Petteni – affermare l’impegno del sindacato nel testo condiviso sulla rappresentanza prima che sulla contrattazione. Si tratta del primo accordo sindacale che finalmente si pone l’obiettivo di misurare la rappresentatività di tutti i soggetti che stipulano contratti datoriali oltre che sindacali. Definire l’esatto perimetro di una contrattazione rappresentativa, anche in rapporto con le altre parti datoriali, sarà il primo impegno di contrasto effettivo al dumping contrattuale”.
“Per quanto riguarda il modello contrattuale abbiamo preteso che nei singoli CCNL vengano indicati il Tem (Trattamento economico minimo) e il Tec (Trattamento economico complessivo) come elementi certi di ogni contratto – ha puntualizzato – per stabilire minimi validi in tutto il settore e valorizzare quelle voci retributive (scatti, EDR, elemento perequativo, previdenza complementare, welfare) che oggi nobilitano la contrattazione. E’ una innovazione importante e una soluzione che, se ben attuata, renderà inutile ogni proclama elettorale sul salario minimo”.
“Da ultimo – conclude Petteni – voglio sottolineare come la contrattazione di oggi e di domani sarà caratterizzata più da temi innovativi che da alchimie. Per la Cisl è molto importante aver stabilito che i temi delle politiche attive, della formazione per le competenze del lavoro che cambia, del welfare contrattuale e soprattutto della partecipazione dei lavoratori, diventeranno in futuro elementi prioritari della contrattazione con Confindustria. La contrattazione si rigenera se trova nuovi campi su cui agire, non solo regole sterili. Pagare meglio e di più lavoratori più competenti da parte di imprese competitive e innovative, secondo contratti fatti da parti rappresentative e capaci, è in poche parole, la sintesi di questo accordo”.