Gli operai forestali sono preziosi nell’attività di repressione incendi, ma anche indispensabili per un’auspicata politica di prevenzione. Che costa un decimo di quanto si spende per spegnere e ripristinare i danni.
Firenze, 31 luglio 2017 – In molte zone della Toscana, in questi giorni, ci sono stati molti incendi boschivi; l’estate, caratterizzata da un clima torrido, rende purtroppo molto più alto il rischio.
Nella situazione emergenziale creatasi, i lavoratori forestali delle Unioni dei Comuni si stanno distinguendo per la loro competenza, per il loro impegno e per la loro conoscenza del territorio nella difficile e complicata attività di spegnimento e di repressione. Sono, in Toscana, circa 470 operai che svolgono quotidianamente turni di avvistamento incendi e attività di pattugliamento e di presidio del nostro territorio. Svolgono un lavoro prezioso, a difesa del nostro paesaggio e dell’incolumità delle persone.
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil toscane ritengono, però, che, insieme ad un’indispensabile politica di repressione svolta in un contesto emergenziale come quello attuale, occorra un’efficace strategia di prevenzione e di tutela del nostro patrimonio forestale: lo spopolamento delle montagne e l’abbandono di alcune aree rurali comportano l’aumento della superficie dei boschi ed il loro abbandono. Avere un sottobosco denso rende molto più problematica l’attività di spegnimento e molto più facile lo sviluppo del fuoco.
C’è bisogno di una nuova politica di gestione forestale che, soprattutto nei mesi invernali, agisca per rendere meno “infiammabili” i boschi e più sicuri gli interventi di Anti Incendio Boschivo (A.I.B.), una nuova politica che può essere attuata e resa operativa da un contingente esperto e formato come quello forestale della Toscana.
Un’efficace gestione dei boschi unita ad una condivisa cultura della prevenzione potrebbero portare a decisi e consistenti risparmi: si calcola per ogni euro speso nella prevenzione se ne risparmierebbero circa 8/10 euro per la repressione e per il ripristino danni.
Fai-Flai-Uila regionali si muoveranno, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, affinché le istituzioni regionali, in luogo di una strategia di progressivo abbandono delle dinamiche forestali, maturino una nuova consapevolezza sul valore sociale e ambientale legata ad una sana ed efficace politica di gestione e di tutela della montagna e del territorio.