FIRENZE, 12 SET – “Anche questa operazione, come le altre portate a termine dalle forze dell’ordine negli ultimi anni, confermano che il caporalato è ormai un fenomeno nazionale e che la Toscana non ne è esclusa”. A dirlo è il segretario della Fai-Cisl Toscana Patrizio Giorni, commentando gli esiti dell’indagine condotta dalla procura di Firenze che hanno portato oggi a tre arresti. “E’ la conferma – continua Giorni – che le azioni di contrasto devono essere più efficaci e che oltre alla necessaria azione di lotta e repressione del fenomeno dobbiamo lavorare di più anche sulla prevenzione, intervenendo sul mercato del lavoro. La Fai-Cisl ai primi di luglio ha attivato un numero verde (800-199-100) attraverso il quale i lavoratori possono segnalare fenomeni di caporalato. E anche da li abbiamo avuto la conferma che il fenomeno è diffuso, perché le segnalazioni, diverse decine, sono arrivate da tutto il territorio nazionale”. “I prezzi estremamente bassi di molti prodotti alimentari – conclude il segretario Fai Toscana – sono sospetti e possibili indicatori della diffusione del fenomeno; e credo di poter dire anche che possono avere un ruolo negativo in questo: i margini sempre più stretti per i produttori possono aumentare le condizioni per questi ingiustificabili fenomeni di sfruttamento”.