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Hai trovato lavoro, sei contentissimo, ti arriva la prima busta paga… e poi puf, ti senti come se ti avessero messo davanti un geroglifico egizio. Tranquillo: ci siamo passati tutti.

Che tu sia al tuo primo impiego o che lavori da anni ma ancora guardi quel foglio come se fosse scritto in sanscrito, questa guida è per te.

Perché dovresti imparare a leggerla

  • Per sapere se ti stanno pagando il giusto.

  • Per controllare se ferie, straordinari, bonus e permessi sono messi bene.

  • Per accorgerti di errori, che possono capitare.

  • Per capire quanti contributi versati andranno a formare la tua pensione.

  • Per avere consapevolezza dei tuoi diritti e doveri (e magari spiegare due cosette al tuo capo!).

Com’è fatta la busta paga

La busta paga è divisa in tre sezioni principali:

1. Parte alta: chi sei, chi ti paga e quanto dovrebbe pagarti

Trovi:

  • I dati dell’azienda (nome, sede, P.IVA, INPS, INAIL…);

  • Il mese di riferimento;

  • I tuoi dati personali;

  • Il tipo di contratto e il tuo livello;

  • La tua RAL (retribuzione annua lorda), rapportata al numero di mensilità previste dal tuo CCNL.

2. Parte centrale: il cuore del cedolino

Qui trovi:

  • Le ore lavorate;

  • Ferie, permessi e festività;

  • Gli straordinari;

  • Bonus, premi e tredicesima/quattordicesima;

  • Eventuali trattenute (assenze, sindacato, ecc.);

  • Il TFR mensile accantonato.

3. Parte bassa: il gran finale, dal lordo al netto

Questa parte è fondamentale: da qui si capisce quanto ti resta veramente in tasca.

  • Trattenute INPS (9,19%, oppure 5,84% per apprendisti);

  • IRPEF calcolata in base agli scaglioni di reddito;

  • Detrazioni fiscali (lavoro dipendente, figli, ecc.);

  • Addizionali comunali/regionali;

  • E infine: l’importo netto che ti arriva sul conto.

Esempio pratico: il caso di Sara

Sara lavora come impiegata con un lordo di 2.219,46 €. Lavora 180 ore al mese (inclusi straordinari), riceve bonus, ha una tredicesima mensilizzata, versa la quota sindacale, e nel cedolino di dicembre le viene fatto anche il conguaglio IRPEF. Alla fine, tra trattenute e rimborsi, le rimangono 1.792 € netti. Tutto torna.

Come calcolare il netto in busta paga (senza farsi venire l’ansia)

Basta seguire questi passaggi:

  1. Somma le competenze (ore, bonus, straordinari…);

  2. Sottrai i contributi INPS;

  3. Sottrai IRPEF e addizionali;

  4. Aggiungi eventuali rimborsi;

  5. Voilà: il tuo netto!

5 consigli d’oro

  1. Il lordo non deve mai essere inferiore al mese precedente (a meno che tu non abbia fatto meno ore).

  2. Controlla che gli straordinari siano conteggiati.

  3. Il secondo anno noterai un netto leggermente più basso: iniziano le addizionali regionali e comunali.

  4. Verifica che la retribuzione utile al TFR sia coerente con la RAL.

  5. In caso di dubbi: non restare nel dubbio! Rivolgiti a chi ne capisce davvero.


Serve una mano? La FAI CISL Toscana è qui per te!

Se qualcosa non ti torna o se vuoi un controllo professionale della tua busta paga, puoi contare su di noi.

Contatti utili


Capire la tua busta paga è il primo passo per difendere i tuoi diritti.
Non lasciare che numeri e sigle parlino una lingua che non conosci: noi siamo qui per tradurla con te.

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