È stata siglata ieri l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto integrativo regionale dei lavoratori forestali della Toscana. Per la Fai Cisl regionale si tratta di un accordo molto importante sia dal punto di vista economico che normativo. È stato aggiornato il sistema di classificazione dei lavoratori, sono stati introdotti miglioramenti sulla gestione dell’orario di lavoro, sono state aumentate a 78 le ore annue a disposizione in banca ore per i riposi compensativi, è prevista la mobilità volontaria tra enti e si affida ampio spazio alla contrattazione aziendale. Dal punto di vista economico è previsto un aumento sul salario di 57 euro al mese, uno scatto di anzianità aggiuntivo, l’aumento a 1,30 euro dell’indennità oraria per uso di attrezzature vibranti e delle indennità per reperibilità e antincendio boschivo, infine l’adeguamento a 5,29 euro del buono pasto.
“L’accordo – afferma il Segretario generale della Fai Cisl Toscana, Patrizio Giorni – era atteso da 7 anni ed è frutto di una trattativa durata due mesi, rappresenta un passo in avanti di estrema importanza per innalzare la qualità del lavoro forestale e il potere di acquisto per lavoratrici e lavoratori al servizio di un territorio ricco quanto fragile davanti a eventi climatici sempre più estremi. È importante avviare subito un programma di assunzioni, in tutti gli Enti, in grado di aumentare sensibilmente il contingente forestale toscano”.
Il contratto riguarda il periodo 2019-2022 e più di 400 addetti. Un commento positivo giunge anche dal Segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota, che ritiene questo rinnovo “un segnale importante per le istituzioni affinché si mobilitino per avviare la trattativa per il contratto collettivo nazionale, fermo dal 2012”. “Il 4 giugno – informa Rota – incontreremo insieme a Flai e Uila il sottosegretario Manzato e il Responsabile di comparto alla Conferenza Stato-Regioni, Di Gioia: ci auguriamo possa essere qualcosa di più di un incontro interlocutorio, per affrontare anche la riapertura della trattativa per il contratto, un tema che, vale la pena ricordarlo, è stato tra i motivi principali della manifestazione che ha visto scendere in piazza 6 mila lavoratrici e lavoratori di agroalimentare e ambiente lo scorso 11 maggio, a Roma”. “Restiamo in guardia – conclude il leader della Fai Cisl – per restituire a 65 mila operai idraulico-forestali il sacrosanto diritto alla contrattazione nazionale, e per riportare lo Stato al dovere costituzionale di rispettare la dignità del lavoro di chi, ogni giorno, si adopera per la prevenzione del dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del nostro territorio”.