Egregio assessore,
il Suo comunicato dimostra in maniera chiara che, anche in Toscana, ormai il livello politico non si confronta più sul merito delle questioni, ma strumentalizza le informazioni trasformandole in spot denigratori.
- Ad oggi sono arrivati agli Enti solo i finanziamenti che riguardano l’AIB, che hanno quindi questo vincolo di destinazione e non possono essere spesi per l’attività ordinaria, anche se qualche Ente l’ha fatto perché altrimenti non avrebbe potuto pagare gli stipendi;
- i 3 milioni promessi e impegnati dalla Giunta, il giorno prima dello sciopero, sono ancora teorici, non deliberati dal Consiglio e richiedono una modifica nel bilancio Regionale; quindi, ad oggi, la Regione non ha erogato agli Enti nemmeno 1 euro per gli stipendi degli operai. Per pagarli vengono utilizzate, là dove sono disponibili, le risorse accantonate negli anni precedenti. Abbiamo, infatti, degli operai che non riscuotono lo stipendio da 4 mesi non avendo, l’Ente da cui dipendono, risorse dell’anno precedente;
- i 3,1 milioni che la Regione ipotizza come proventi di gestione sono totalmente teorici e, non essendo entrate certe, non possono essere inseriti nei bilanci (armonizzati) degli Enti. E qualora fossero realizzati, per essere spesi dovranno essere compresi in una variazione di bilancio che, con le tempistiche ipotizzabili, si diventerebbero spendibili, quasi sicuramente, l’anno prossimo;
- le risorse attuali del PSR passano, in larghissima parte, attraverso i Consorzi di Bonifica e dipendono dalle convenzioni con gli stessi che, allo stato attuale, sono ancora compiutamente da realizzare e dai prezzi degli appalti. Le opere poi, per essere realizzate, necessitano di attrezzature che non sono presenti in tutti gli Enti. Inoltre, riguardano, quasi esclusivamente, il nord della Toscana, lasciando solo pochi spiccioli per la zona sud;
- per le necessarie progettazioni del PSR gli Enti sono rimasti privi di tecnici che, per effetto della L.r. 22 sono transitati in Regione e l’avvalimento di questi presso gli Enti non è ancora operativo. Inoltre la modalità della presentazione della rendicontazione degli operai non è per niente chiara;
- oltre a tutte le criticità sopraelencate, la somma che propone la Regione per la copertura degli stipendi è parziale, in quanto i lavori di bonifica, fino all’anno scorso, servivano per introitare le risorse aggiuntive necessarie per la copertura degli stipendi degli operai, mentre da quest’anno viene considerata parte integrante dei 2/3 del finanziamento regionale lasciando così scoperta la parte rimanente;
- con l’attuale programmazione si abbandona l’obbiettivo di gestione della delega rigettando, di fatto, i piani di gestione dei demani e si modifica profondamente il ruolo degli operai forestali;
- il cosiddetto fondo unico, che è collegato alla delega forestale e che è rimasto intatto (rappresenta il grosso del finanziamento), viene normalmente utilizzato dai vari Enti in maniera molto articolata ed è funzionale quasi esclusivamente per la loro sopravvivenza;
- da ultimo, ci sarebbe la questione Terre di Toscana, che da ente nato per mettere in efficienza il sistema di gestione del demanio, da quando è nata non ha praticamente prodotto risultati se non evidenziare che la stessa inefficacia del sistema dipende in larga parte dallo storico disinteresse della Regione su come gli Enti ad oggi hanno gestito la delega forestale.
In estrema sintesi: la Regione sta smantellando e abbandonando la gestione del proprio patrimonio demaniale, già compromesso dal blocco del turn-over e da un evidente disinteresse, senza aver speso un secondo per formulare una proposta credibile per la valorizzazione di questo prezioso patrimonio.
E poi, si sappia che siamo davvero stanchi di vederci sventolare continuamente la questione degli inidonei, che tra l’altro da anni abbiamo dichiarato di voler affrontare nei suoi giusti termini, quasi fosse un impedimento al confronto leale. Se il confronto la Regione non lo vuole, lo dica con chiarezza!
Da questo punto di vista perfettamente in linea con il modo di pensare e operare del Governo.
Questa è la realtà ed è sotto gli occhi di tutti.
Le Segreterie Regionali di FAI-Cisl, FLAI-Cgil e Uila-UIL della Toscana