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Piombino, 8 luglio 2025 – Oggi i rappresentanti della FAI CISL Toscana Lara Azie e Massimiliano Gori hanno partecipato al seminario di presentazione delle Linee di indirizzo regionali sulla sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee professionali al servizio dell’acquacoltura e altre attività agricole subacquee, promosso dal settore Prevenzione, Salute e Sicurezza Veterinaria della Regione Toscana.

Un lavoro di squadra lungo due anni

Il documento oggetto del seminario, approvato con Decreto Dirigenziale n. 9704 del 30 aprile 2025, è il frutto di un lavoro pluriennale avviato nel 2023. Un percorso partecipato che ha coinvolto non solo le USL, ma anche i rappresentanti delle imprese di settore, le organizzazioni sindacali e il Settore Pesca della Regione.

L’obiettivo: colmare un vuoto normativo nazionale in materia di sicurezza per gli operatori subacquei dell’acquacoltura. Per questo, la Toscana ha tracciato una strada nuova, mettendo nero su bianco regole e procedure per garantire tutela della salute e condizioni operative sicure in un contesto ad alto rischio.

La voce della FAI CISL: tutele concrete e riconoscimento formale

Durante la tavola rotonda, i nostri rappresentanti Massimiliano Gori e Lara Azie hanno evidenziato alcuni aspetti chiave:

1. Norme chiare per un comparto dimenticato

Uno dei grandi meriti di queste linee di indirizzo è proprio il fatto di colmare un vuoto legislativo nazionale. Le attività subacquee legate all’acquacoltura non rientrano adeguatamente né nelle norme agricole né in quelle industriali. È dunque necessario:

  • Riconoscere l’acquacoltura subacquea come comparto autonomo;

  • Dotarla di regole specifiche, chiare e applicabili;

  • Fare del modello toscano una base per la futura normativa nazionale.

2. Ruolo operativo delle Capitanerie e sinergia tra enti

È stato sottolineato il contributo strategico delle Capitanerie di Porto e della Guardia Costiera, non solo in fase consultiva ma come soggetti attuatori. La FAI CISL ha ribadito l’importanza di un coordinamento strutturato tra autorità marittime, enti sanitari e ispettivi, per garantire controlli efficaci e supporto tecnico alle imprese.

3. Salute e sicurezza dei lavoratori: non si negozia

La nostra organizzazione ha chiesto l’adozione di misure vincolanti per la sicurezza operativa, tra cui:

  • Obbligo della figura del sommozzatore di standby;

  • Presenza dell’assistente di superficie;

  • Definizione della squadra operativa minima;

  • Formazione specialistica obbligatoria e continuativa;

  • Sorveglianza sanitaria annuale e idoneità psicofisica;

  • Valorizzazione dell’esperienza in contesti a rischio.

4. Applicazione e controlli: il nodo cruciale

Le regole da sole non bastano. Servono meccanismi chiari per l’applicazione e il monitoraggio delle misure previste. Chi controlla? Come? Quando? È questo uno dei punti che dovrà essere chiarito per evitare che il documento resti un “manuale dei buoni intenti”.

Uno sguardo al futuro: cosa propone la FAI CISL

I nostri interventi hanno anche delineato una prospettiva di sviluppo per consolidare e valorizzare quanto avviato in Toscana:

  • Estensione nazionale delle linee tramite recepimento nel Testo Unico sulla Sicurezza (D.lgs. 81/08);

  • Rete formativa certificata per operatori subacquei, con programmi riconosciuti a livello regionale e nazionale;

  • Creazione di una banca dati sugli incidenti e sugli standard adottati nei siti produttivi;

  • Piani integrati Salute–Lavoro, coordinati da Regione, USL, ISPRA, Capitanerie e sindacati.

Il nodo contrattuale: dignità, diritti, previdenza

La FAI CISL Toscana ha infine posto l’accento su un aspetto spesso trascurato: la valorizzazione contrattuale e previdenziale degli operatori subacquei. La salute non si tutela solo con i DPI: serve anche dignità economica, tutele previdenziali, riconoscimento professionale. Da qui, la proposta di:

  • Includere linee guida contrattuali specifiche nel CCNL Operai Agricoli e Florovivaisti;

  • Rafforzare quanto già presente in alcuni CPL, come quello di Livorno;

  • Costruire una cornice contrattuale chiara e uniforme per tutto il comparto.


Conclusioni

La tavola rotonda di oggi è stata molto più che una vetrina istituzionale: è stata un’occasione concreta per costruire un futuro più sicuro e dignitoso per centinaia di lavoratrici e lavoratori subacquei. La FAI CISL Toscana continuerà a fare rete, a negoziare tutele e a rivendicare diritti, con la consapevolezza che il mare non è un luogo neutro, e che chi ci lavora merita tutta la nostra attenzione e protezione.

FAI CISL Toscana – dalla parte di chi lavora, anche sott’acqua.