«I licenziamenti da Sciavi? Il rapporto con la nuova proprietà è sempre stato difficoltoso, anche quando si parlava di piani di rilancio». Va dritto al punto Gabriele Coppi della Fai Cisl, che insieme al segretario generale della Flai Cgil Roberto Giubbolini segue la vertenza nella storica azienda senese di prodotti da forno. «Da sempre ci siamo impegnati in un percorso collaborativo – spiega Coppi -e nei momenti di difficoltà abbiamo attivato la flessibilità dei lavoratori, congelando volontariamente alcune spettanze pur di mantenere la produzione in questo periodo di crisi. Stupisce quindi la modalità con cui sono stati gestiti i dipendenti in quest’ultima fase». Il numero uno della Fai Cisl ricostruisce i fatti: «Nei giorni scorsi sono state recapitate ai dieci dipendenti delle singole lettere di richiamo con motivazioni opinabili: tutti i procedimenti si sono conclusi con il licenziamento. Il fatto che siano state licenziate 10 persone in pochi giorni presuppone una dietrologia. Ci siamo già attivati per impugnare i provvedimenti». Sulla stessa lunghezza d’onda il leader della Flai Cgil Giubbolini: «Seguo l’azienda da un anno e mezzo e confermo che il rapporto con la proprietà è sempre stato complicato. Il meccanismo messo in atto da Sciavi bypassa il blocco dei licenziamenti collettivi imposto dal Governo durante questa crisi economica causata dall’epidemia, perché si tratta di licenziamenti singoli e ‘per giusta causa’. Impugneremo con il nostro uffico Vertenze questi provvedimenti già da domani per consentire ai lavoratori di potersi iscrivere alle liste di disoccupazione. L’ultimo incontro con l’amministratore unico di Sciavi, Capitanelli, è stato un mese fa quando già era partita qualche lettera di richiamo. Oggi ci troviamo invece di fronte a dieci licenziamenti: una cosa del genere non può e non deve passare sotto silenzio».
Cristina Belvedere