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Il sindacato della pesca è un’organizzazione che rappresenta gli interessi dei pescatori e di chi lavora nell’industria della pesca. Questo sindacato è stato creato per proteggere i diritti dei pescatori, migliorare le condizioni di lavoro e promuovere la sostenibilità della pesca.

Le problematiche del settore ittico

La pesca è un’attività importante per molte comunità costiere in tutto il mondo, Toscana inclusa, ma può anche essere molto pericolosa e difficile. I pescatori spesso lavorano in condizioni difficili e per molte ore al giorno, e il loro lavoro può essere influenzato da fattori come il clima, le maree e le condizioni del mare. Inoltre, la pesca può avere un impatto significativo sull’ambiente marino e sulle risorse ittiche.

Infatti proprio a causa di questo ultimo fattore, i pescatori si devono scontrare anche con normative e leggi che servono per tutelare i mari.

Il fermo pesca

Un esempio pratico è il “Fermo Pesca”, una normativa europea che serve al ripopolamento di alcune specie di pesce nel Mediterraneo occidentale. I pescatori non possono praticare il loro lavoro a causa di questa normativa, che tutela l’ambiente, ma danneggia i lavoratori del settore.

Le difficoltà che il sindacato della pesca deve affrontare non si limitano quindi alle “classiche” della difesa del diritto del lavoratore, a migliore condizioni lavorativi, salari più altri e quant’altro. Ma si va a scontrare con vere e proprie azioni politiche decise da legislatori europei.

Infatti oltre al rincaro del gasolio, la guerra in Ucraina che ha gravato molto sul settore, il fermo pesca, si sta riscontrando anche che lo sforzo pesca, ovvero il rapporto tra la capacità di un peschereccio o una barca (dimensioni, potenza) e la sua attività, misurata in un determinato spazio e tempo, si sta facendo sempre più oneroso per i lavoratori del settore ittico, e le catture non aumentano proporzionalmente creando un grande squilibrio.

Il cane che si mangia la coda

Purtroppo, l’azione stessa di pescare implica un’estrazione di risorse, estrazione che a causa dell’aumento della richiesta e della popolazione è diventata sempre più aggressiva.  Per questo motivo tutelare l’ambiente è corretto, ma contemporaneamente  è necessario far sì che ci sia un certo equilibrio fra questi due emisferi. Quindi è un bene che esistano delle regole e che si continui a studiare e raccogliere dati per stabilire dei parametri. Tuttavia bisogna tenere presente che eventi come l’aumento dell’inquinamento, i cambiamenti climatici e non solo la pressione dell’attività umana, possono alterare i cicli biologici della fauna marina. Questo però non implica non tutelare un intero sistema produttivo che in Italia riguarda circa 28mila addetti.

Cosa può fare il sindacato?

Noi di Fai Cisl Toscana, come sindacato, per tutelare entrambi gli emisferi di questo settore ci impegniamo a promuovere la pesca sostenibile, ad esempio attraverso la promozione di tecniche di pesca selettive e la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. Contemporaneamente il sindacato può intercedere per i lavoratori con i politici cercando di far comprendere le difficoltà anche del settore e cercare di ottenere delle normative che tutelino sia l’ambiente che i lavoratori del settore ittico.

È nell’interesse di tutti far sì che i nostri mari siano sani, i pescatori sono i primi a interessarsi alle ricerche e agli studi dei ricercatori per mantenere uno status ottimale dei mari, e noi come sindacato siamo con loro.

In sintesi

Il sindacato della pesca è un’organizzazione importante per rappresentare i pescatori e promuovere la sostenibilità della pesca. Questo avviene in due modi: sensibilizzando i lavoratori del settore ittico a utilizzare metodologie di pesca che siano sostenibili, contemporaneamente intercedere per conto dei lavoratori con i politici per cercare di ottenere delle regolamentazioni eque per i lavoratori del settore della pesca.

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