Il Tribunale di Siena ha accolto il ricorso della FAI CISL e Flai Cgil: condotta antisindacale della Sclavi.
La sentenza, ha giudicato “comportamento antisindacale” ai sensi dell’art. 28 l. 1970/n.300 e 47, co. 3, l. 1990/n. 428 e ordina alle Società convenute la cessazione del comportamento illegittimo, disponendo l’immediato avvio della procedura informativa prevista dai commi 1 e 2 dell’art. 47 legge 428/1990 ordinando altresì l’immediata pubblicazione sul sito internet aziendale e l’affissione sulle bacheche aziendali, in luogo accessibile a tutti, del decreto del Tribunale di Siena, condannando le Società convenute, tra loro in solido, al pagamento delle spese processuali.
Gabriele Coppi della FAI CISL non ha mai nascosto le proprie perplessità rispetto alle dubbie procedure individuali sui licenziamenti ed alla gestione di riassetto societario dell’azienda Sclavi di Siena, storico marchio cittadino. I rapporti con i sindacati erano poi precipitati lo scorso Dicembre, quando la Proprietà attraverso accordi individuali, di cui i lavoratori rimasti in forza hanno informato i sindacati, aveva intrapreso un processo di riorganizzazione e riassetto societario che ai sensi dell’art. 2112 del Codice civile prevede obblighi chiari tra cedente e cessionario coinvolti nell’operazione per unità produttive che occupano più di 15 dipendenti. La Sclavi Srl, non dando alcun tipo di comunicazione in merito alla natura dell’operazione societaria né ai sindacati di categoria né alle rappresentanze aziendali dei lavoratori, contravveniva al rispetto degli obblighi di informazione e di esame congiunto, configurando palesemente una violazione dell’art. 28 dello Statuto dei lavoratori. Legge 300 del 1970, che definisce la condotta anti-sindacale.
La FAI CISL Toscana è orgogliosa di avere tutelato la dignità ai lavoratori evidenziando con questa sentenza la centralità dello Statuto dei lavoratori. Ringraziamo gli avvocati che insieme a Gabriele hanno gestito con grande professionalità e competenza la vicenda: l’Avv. Dinoi, l’Avv. Vaccaro e l’Avv. Goracci.