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Si è svolto oggi il VII Congresso della Fai-Cisl Arezzo, federazione dei lavoratori agroalimentari e ambientali, alla presenza del Segretario Generale nazionale Onofrio Rota e del Segretario Generale regionale Massimiliano Gori, con la partecipazione al completo della Segreteria Ust Cisl di Arezzo, composta da Silvia Russo, Fabrizio Fabbroni e Giuseppe Pugliese.
Nella sua relazione introduttiva, la responsabile uscente Rosalba Salvadori ha sottolineato i valori di solidarietà e partecipazione che hanno reso possibile lo sviluppo della Fai-Cisl nel territorio aretino, grazie all’aiuto instancabile dei rappresentanti dei lavoratori presenti nelle aziende di Arezzo e provincia.
Le votazioni e lo scrutinio delle rappresentanze hanno prodotto i nomi dei delegati che prenderanno parte al Congresso regionale della categoria e a quello provinciale della Ust Cisl. I lavori si sono conclusi con l’approvazione, all’unanimità, della mozione finale del Congresso, che verteva sul sostegno nei confronti di investimenti e progetti per lo sviluppo economico e produttivo del territorio e il pieno rispetto dei principi orientati al raggiungimento del bene comune e delle necessità degli iscritti e di tutti lavoratori.
Il Congresso ha dunque confermato alla guida della federazione territoriale Rosalba Salvadori, e si è concluso con l’intervento del Segretario Generale nazionale Onofrio Rota: “Persona, lavoro e ambiente – ha detto il sindacalista – sono i punti cardinali che orientano il nostro agire e dunque saranno una bussola per tutta la nostra fase congressuale, che terminerà ad aprile 2022 con il Congresso nazionale. Possiamo e dobbiamo contribuire a rigenerare il Paese per affrontare due crisi enormi, quella climatica e quella socioeconomica indotta dalla pandemia, ed è certo che questa rigenerazione possa realizzarsi soltanto con una maggiore qualità del lavoro e dignità per i lavoratori, specialmente in settori strategici come l’industria alimentare e l’agricoltura con tutte le attività connesse, come per i forestali e gli addetti dei Consorzi di bonifica. Non può esserci transizione ecologica senza una visione politica che sappia valorizzare queste professionalità in un’ottica di crescita sostenibile e contrasto a diseguaglianze e nuove povertà”.