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L’industria alimentare italiana genera 179 miliardi di euro di fatturato annuo, 60 mila imprese, 464 mila addetti e oltre 50 miliardi di export in valore in un anno.

Eppure, l’industria alimentare italiana non è solo un colosso che genera prodotti e occupazione, e conquista come “badiera del Made in Italy” i mercati globali. Bensì ha un valore sociale che contribuisce in tanti modi al benessere psicofisico e alla qualità della vita degli italiani.

La potenza dell’industria alimentare

L’industria alimentare italiana è un componente di rilievo della filiera del food italiano, dai campi alla tavola, che a sua volta ha un fatturato annuo di 607 miliardi di euro, con 1,3 milioni di imprese e 3,6 milioni di addetti. Questi sono solo pochi numeri, ma sono sufficienti a dimostrare l’industria alimentare dovrebbe essere un patrimonio e come la sua tutela e il supporto dovrebbero essere un componente di primo piano dell’interesse nazionale italiano. Il fatturato della filiera del food italiano ha un valore pari al 31,8% di quello del Pil.

La fiducia del popolo italiano

La potenza dell’industria alimentare italiana è sottolineata anche dalla persistente fiducia che gli italiani hanno nell’industria alimentare nostrana. Infatti L’86,4% degli italiani dichiara di avere fiducia nell’industria alimentare italiana. Questo è un dato trasversale e coinvolge persone di età e località differenti. Inoltre, l’80% degli italiani ritiene che l’industria alimentare italiana generi più benefici che costi.

Questo dato è confermato anche dal fatto che il 78,3% degli italiani, valuta molto positivamente che gli stabilimenti dell’industria alimentare siano localizzati in Italia, perché contribuiscono alla creazione di redditi e occupazione nei territori coinvolti e sono anche il segno di una permanenza su suolo italiano di tanti marchi storici, alcuni addirittura iconici, decisivi per lo sviluppo locale e nazionale.

Il consumo italiano alimentare

Questo concetto emerge anche dallo studio delle abitudini del consumo degli italiani. Infatti la maggioranza della popolazione attribuiscono un benessere psicofisico al cibo. E come potremmo dargli torto.

Dallo studio è emerso infatti che nonostante la maggioranza delle famiglie abbia un budget prestabilito per la spesa, il 63,4% degli italiani per alcuni alimenti acquista solo prodotti di qualità, senza badare al prezzo. Questo ad indicare che il popolo italiano è molto attento a ciò che ingerisce e ad altri fattori che riguardano l’alimentazione e l’industria alimentare.

La sfida dell’industria alimentare

L’attenzione degli italiani riguardo l’alimentazione e l’intera filiera dell’industria alimentare ha rappresentato una delle più epocali che l’industria alimentare si è trovata ad affrontare.

La sfida era relativa ai valori etici e sociali che per gli italiani sono importanti anche quando fanno la spesa o si mettono a tavola. Infatti, il 66,7% è pronto a rinunciare a prodotti che potrebbero essere dannosi per la salute, il 52,6% a quelli non in linea con criteri di sicurezza alimentare, il 43,3% a quelli la cui produzione e distribuzione non rispettano l’ambiente, il 35,6% a quelli per la cui produzione non sono tutelati i diritti dei lavoratori e dei fornitori.

In conclusione

Noi di FAI CISL Toscana, come sindacato, siamo orgogliosi di rappresentare i lavoratori di un settore così importante del nostro paese. Come sindacato cerchiamo di tutelari i lavoratori del settore cercando di ottenere una maggiore sicurezza sul lavoro, contratti egualitari e la salvaguardia della sicurezza alimentare. Cercando di far diventare questa industria non una potenza solo a livello di numeri ma anche a livello di diritti.

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